Infortuni sul lavoro stabili nel 2019. Gli episodi denunciati all’Inail lo scorso anno sono stati 644.803, lo 0,09% in meno rispetto al 2018. Gli infortuni riconosciuti «sul lavoro» sono stati 405.538, di cui circa il 18,6% avvenuti «fuori dell’azienda» (cioè in occasione di lavoro «con mezzo di trasporto» e «in itinere», nel percorso di andata e ritorno tra la casa e il luogo di lavoro). Le morti sul lavoro sono state invece 1.156, in calo dell’8,5% rispetto al 2018. I decessi accertati «sul lavoro» dall’Istituto sono 628, il 17,2% in meno rispetto al 2018, di cui 362, pari al 57,6%, occorsi «fuori dell’azienda» (52 casi sono ancora in istruttoria). Sono le principali evidenze della relazione annuale sui dati relativi all’andamento degli infortuni sul lavoro e delle malattie professionali nel 2019, presentata ieri dal presidente dell’Inail Franco Bettoni al presidente della Camera dei deputati, Roberto Fico, e alla ministra del Lavoro e delle Politiche sociali, Nunzia Catalfo «.Per contrastare il dramma degli incidenti sul lavoro», ha sottolineato Bettoni, «sono necessarie azioni sinergiche, determinate e responsabili da parte di tutti gli attori istituzionali, le parti sociali, il mondo produttivo e la società civile. Proseguire nel cammino tracciato è irrinunciabile, ma non ancora sufficiente. Per fare della sicurezza una vera priorità sociale e attuare finalmente un deciso cambio di passo occorre richiedere a tutti un impegno straordinario e, soprattutto, prestare ascolto ai numerosi e autorevoli richiami del capo dello stato».
Per quanto riguarda le malattie professionali, nel 2019 ne sono state denunciate 61.201, il 2,9% in più rispetto all’anno precedente e oltre il 40% in più rispetto al 2010. È stata riconosciuta la causa professionale al 36,7%, mentre il 2,7% dei casi è ancora in istruttoria. Le denunce riguardano le malattie e non i soggetti ammalati, che sono circa 43.700, il 40,3% dei quali per causa professionale riconosciuta. I lavoratori con patologia asbesto-correlata sono stati poco più di 1.500, quelli deceduti nel 2019 con riconoscimento di malattia professionale 1.018 (il 24,6% in meno rispetto all’anno precedente), di cui 212 per silicosi/asbestosi.
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